Balenciaga Primavera Estate 2022: la moda dei cloni

L’ultima collezione di Demna Gvasalia per Balenciaga rappresenta forse l’apice della sua sperimentazione con il digitale. Per cominciare l’evento non è dal vivo, contrariamente a quanto si possa pensare. Anche i modelli in realtà sono la stessa persona, ovvero l’artista Eliza Douglas i cui lineamenti facciali sono stati alterati virtualmente per illudere lo spettatore.
“È una sfilata che in realtà non è mai avvenuta” conferma il designer. Gvasalia è da sempre interessato al rapporto dicotomico che intercorre tra la costruzione dell’evento moda e il suo prodotto; mentre quest’ultimo è costruito con fili, tessuti reali, la cui materialità è colma di significati, lo show e tutto ciò che ne fa parte è invece una cornice costruita su fantasie, risultando in realtà distorte.

Come per la collezione Fall 2021, il designer si serve nuovamente della tecnologia per raccontare la sua visione del mondo e della moda. Anche questa volta, ritorna la collaborazione con Gucci: “io ed Alessandro siamo molto diversi, ma a entrambi affascina la questione dell’appropriazione e del branding, perché tutti lo fanno, che lo ammettano o no”, ha affermato Demna.

Ecco che quindi, sulle tote bag di Balenciaga compare la scritta “This is not a Gucci Bag” in riferimento al dipinto di René Magritte datato 1929 The Treachery of Images. L’ironia del designer traspare anche dal logo GG trasformato in BB su borse e cinture, sottolineando quanto poco sia importante secondo la sua visione, definire chi ha fatto cosa per primo, e quanto anche l’autenticità sia a tutti gli effetti costruita.

L’umorismo continua con le stampe sulle felpe che ritraggono i Simpsons mentre indossano Balenciaga, nei piumini avvolti intorno alla silhouette a mo’ di coperta; non mancano i pezzi d’inconfondibile sartoria firmata Gvasalia nelle giacche squadrate oversize, bilanciate dagli abiti da sera attillati in nero e rosso vivo.
Lo show segue un chiaro percorso cronologico che parte dallo show del Febbraio 2020, esemplificato dal velo nero; “è stato come essere in lutto, ed era una cosa che ci ha accomunato tutti. “Però volevo anche aspirare a un futuro più luminoso perciò ho chiuso la sfilata con l’abito da sera rosso”.