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Bo Yokely intervista esclusiva

Bo Yokely intervista esclusiva

Bo Yokely sembra proprio il classico uomo che tutte potrebbero desiderare. E’ bello, è innamorato della sua famiglia ed ha una carriera incredibile. Spiacente per voi, però, perchè ha già trovato l’amore da molto tempo, e da allora lui e sua moglie Olivia non si sono più separati. Bo ha iniziato facendo il modello ed è entrato di prepotenza nel cinema con ruoli in grandi produzioni, come “i Guardiani della Galassia 2”. E’ arrivato alla svolta della sua carriera con il film originale Netflix “Nappily Ever After” nel 2018. E come se questo non bastasse, si è appassionato alla realtà della produzione. Ha ora all’attivo quattro lungometraggi e due serie televisive. Scopriamo insieme qualcosa di più su di lui!

Sappiamo che prima di diventare un attore eri un modello. Come è iniziata la tua carriera?

In realtà stavo lavorando ad Abercrombie and Fitch, e un agente di modelle mi ha trovato e ha detto che voleva prendermi con loro.

Hai sempre voluto fare l’attore? C’è stato un passaggio particolare dalla moda al cinema?

Sì, suppongo di aver sempre voluto essere un attore, ma non mi era ancora chiaro come volevo essere un attore. E con il mondo dei modelli e quello della recitazione strettamente correlati, per me è stata una transizione piuttosto semplice.

Hai iniziato con ruoli da pilota in Guardiani della Galassia 2. Ci sono ricordi divertenti sul set che vorresti condividere con noi?

Per tutta la durata delle riprese abbiamo dovuto indossare un vero e proprio poncho, anche solo per uscire perché i media erano attaccati al muro fuori a scattare foto di quello che stava succedendo. Mentre erano lì, sono riusciti a scattare una foto che faceva trapelare il ruolo dei piloti di caccia, che era quello che stavo interpretando.

Quando hai deciso di diventare anche produttore? Com’è stato il passaggio dalla recitazione?

Ho sempre voluto essere un produttore perché voglio avere una voce nella stanza quando vengono prese le decisioni. È stata una mossa davvero facile diventare un produttore dall’essere solo un attore poiché entrambi i lavori si alimentano tra loro.

Com’è stato essere in produzione la prima volta? Ci sono state difficoltà che non ti aspettavi?

È stato molto eccitante e terrificante allo stesso tempo. Sapere che la responsabilità finisce su di te genera un sacco di pressione, ma ho sempre fatto del mio meglio quando la pressione era alta. Ad essere onesti, il team intorno a me ha davvero ridotto la curva dei possibili problemi, cosa che mi ha permesso di concentrarmi su caratteristiche chiave che solo io potevo risolvere.

Come hai trascorso i tuoi giorni di quarantena durante la pandemia? Sappiamo che di recente hai avuto una bella bambina, avere una bella famiglia sicuramente aiuta in queste situazioni.

Si assolutamente! Avere la nostra prima figlia, Evie, ha reso davvero gestibile la pandemia. È una bambina fantastica e ho la moglie migliore che è sempre pronta ad aiutare quando non so cosa sto facendo. Non potrei fare quello che faccio senza di lei.

Abbiamo visto che sei appassionato di sport e di equitazione. Essendo originario della Carolina del Nord, possiamo solo immaginare quali fantastiche cavalcate avrai avuto da bambino. Monta americana o inglese? 🙂

La monta americana è sicuramente quella che preferisco, ma entrambe sono essenziali. Cavalcare da dove vengo è un’esigenza fondamentale in giovane età e sono stato molto fortunato ad avere grandi opportunità di farlo quanto volevo.

C’è qualche consiglio che daresti ai giovani attori?

Per avere ciò che gli altri non hanno, devi fare ciò che gli altri non faranno. Non aspettarti che succeda qualcosa per te… è una lotta ogni giorno, ma per cui vale la pena lottare.

 

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