“Chi persevera vince!” Intervista esclusiva con l’attore Christian Vit

Sicuramente non sono gli ostacoli di percorso a spaventare Christian Vit e mollare non è una parola che gli si addice di sicuro. Al di là della sua evidente capacità attoriale, abbiamo scoperto un uomo profondo, dal carattere forte e pieno di risorse. Ama lo sport e la buona cucina, è impegnato nella salvaguardia degli oceani, sa esattamente cosa vuole dalla vita e dove andare a prenderselo. Come si suol dire, bisogna essere prima di tutto fan di sé stessi per permettere agli altri di scoprire quanto valiamo. Per lui ha di sicuro funzionato!

L’Arte è fortemente radicata in tutta l’Italia. Ma, per quanto riguarda alcune città in particolare, è quasi impossibile crescerci e non aver una qualche influenza di questo tipo. Quanto e come pensi che Venezia ti abbia plasmato come artista?
Essere nato a Venezia ha sicuramente influito sulla mia personalità e formazione artistica. E’ una città di respiro internazionale, stimolante, dinamica ma anche con solide radici e tradizioni storiche. Sin da piccolo amavo perdermi tra calli e campielli e mentre girovagavo la mia mente viaggiava e sognava. Non avevo ancora le idee chiare su cosa avrei fatto ma di una cosa ero sicuro: avrei viaggiato e avrei fatto certamente delle esperienze per conoscere in maniera più approfondita alcune di quelle culture in cui mi imbattevo quando stavo in città.
La tua storia come attore inizia in Italia, e neanche male! Ci si potrebbe chiedere come mai ti sei trasferito, visto che la tua carriera stava già andando piuttosto bene qui. Devi essere una persona molto ambiziosa, cosa che amiamo molto.
Nella vita ci sono delle variabili che si possono controllare direttamente e altre puramente casuali. Le opportunità che possono fare la differenza nella carriera dell’attore fanno parte
di questa seconda categoria. Mi sono reso conto che dopo 7 anni passati a Roma le occasioni di questo tipo non arrivavano e così ho deciso di andarmele a cercare in un altro Paese. Sono certamente ambizioso ma soprattutto non amo fare il “gioco piccolo”, non mi spaventa la competizione e mi piace sempre confrontarmi e stare dove le cose vengono fatte ai massimi livelli.

Quali sono i migliori ricordi sui set in Italia? Qualche aneddoto divertente?
Diversi anni fa girai uno spot in Costiera Amalfitana e quando arrivai sul set pronto per girare, decisero all’ultimo momento di togliermi la barba. Poichè il reparto trucco era distante dal
luogo delle riprese, per non perdere tempo mi portarono in una barberia nella piazzetta del paese accanto. Il barbiere inizio’ una procedura magnifica di massaggi al viso con creme e asciugamani caldi prima di procedere alla rasatura con pennello, schiuma al latte di mandorla e rasoio a lama libera….e io mi addormentai. Nessuno nel negozio mi svegliava per non essere scortese e l’intero set era in attesa che io tornassi quanto prima… ad un certo punto l’assistente alla regia è corso a prendermi perché erano tutti preoccupati e mi trovò “spaparanzato” sulla poltrona e con la bolla al naso… Che dire, uno di quei momenti in cui si vorrebbe totalmente scomparire… però ragazzi, che spettacolo quella barberia.
Ahah si, molto divertente. Sei nel cast di Gabriel’s Rapture, progetto americano girato a Firenze per la regia di Tosca Musk. Puoi darci qualche anticipazione?
Sono recentemente stato a Firenze per girare un ruolo nel secondo capitolo di una trilogia tratta dai romanzi di Sylvain Reynard. Questa seconda parte si intitola Gabriel’s Rapture ed il mio personaggio è quello di un professore esperto di Dante con un lato diciamo, decisamente “dark”. Spesso mi fanno fare il ruolo del “cattivo” ed è una cosa che a me diverte molto. Alcune riprese sono state effettuate all’interno della Galleria degli Uffizi che era chiusa al pubblico per via del lockdown e aperta esclusivamente per la troupe cinematografica. Era parecchio tempo che non giravo un progetto in Italia ed è stato semplicemente magnifico lavorare circondati da tali opere d’arte e nell’intimità del museo completamente deserto.
Finora hai avuto molti ruoli diversi dalle sit com ai film drammatici alle serie tv, che dimostrano la tua grande capacità attoriale. Qual è stato il tuo ruolo preferito finora?
Game of Thrones è sicuramente stato un ruolo che ho amato per il genere di show, il costume che indossavo e l’intera organizzazione del set. E’ stata una magnifica esperienza. Dal punto di vista attoriale non posso però non menzionare Holby City: recitare un personaggio per 44 episodi ha richiesto un lavoro molto profondo a livello interpretativo e mi ha certamente permesso di maturare parecchio come attore.
C’è un regista in particolare con cui speri di lavorare in futuro? O un attore/attrice che speri di trovare sul set? Un “punto d’arrivo”, per così dire.
Mi piacerebbe molto lavorare con Quentin Tarantino e con Christopher Nolan, entrambi estremamente geniali e visionari. Mi piacerebbe trovare sul set Jeff Bridges, un artista che
rispetto molto per il suo lavoro e per l’evoluzione che ha avuto negli anni. Più che un punto di arrivo lo chiamerei però un “punto di conferma”: credo che ogni progetto sia per un attore una tappa nel suo percorso e che gli permetta di acquisire strumenti ed esperienza per poi dedicarsi a quella successiva. Mi piace pensare che fare l’attore significhi intraprendere un viaggio che potenzialmente non finisce mai.

Sappiamo che sei un appassionato di sport e noi grandi sostenitori della salute. Hai anche qualche “beauty routine” segreta o ti approcci alla bellezza solo tramite lo sport?
Fare sport è sicuramente per me una valvola di sfogo e un toccasana per il mio corpo. Sono una persona molto attiva e dinamica, mi piace essere sempre in movimento. Inoltre amo
cucinare ed il buon cibo quindi bruciare regolarmente molte calorie mi aiuta a tenere un buon metabolismo e a concedermi qualche strappo alla regola senza pensarci troppo sopra. La bellezza però passa anche attraverso altri importanti fattori secondo me: un buon equilibrio mentale ed emotivo, se stiamo bene con noi stessi si riflette sicuramente anche all’esterno; un’alimentazione sana, il modo in cui ci nutriamo è fondamentale; dormire un numero adeguato di ore, soprattutto andando avanti negli anni essere ben riposati gioca un ruolo importante sul nostro aspetto. E’ l’equilibrio di tutti questi elementi che concorre, secondo me, a creare la vera bellezza.
Siamo molto interessati alle persone che si occupano di sostenibilità e abbiamo visto che sei un forte sostenitore della salvaguardia di oceani e ghiacciai.
Il mio mestiere porta inevitabilmente ad una esposizione al pubblico sia dal punto di vista professionale che personale. Sono fortemente convinto che sia giusto utilizzare questa esposizione per dare un messaggio ed un esempio positivo alla collettività. Tra le varie organizzazioni che sostengo e che mi stanno a cuore c’è “Water Smart Foundation” di cui sono ambasciatore e che si occupa, attraverso le sue varie attività, di salvaguardare i mari, gli oceani e la vita marina attraverso la progressiva eliminazione della plastica. Naturalmente eliminare la plastica significa anche evitare una grossa emissione di CO2 nell’ambiente contribuendo a non alterare ulteriormente il riscaldamento globale e salvaguardando così i ghiacciai.
Essendo LATEST principalmente una rivista di moda, questa domanda è sempre un must per noi. Hai qualche brand di moda che ti piace particolarmente, o che pensi ti possa rappresentare di più?
Scelgo sempre con molta attenzione quello che indosso e mi piace certamente vestire abiti che rappresentino la mia personalità. Prediligo uno stile sobrio ma mai banale e amo le cose di alta qualità.Tra i brand che mi piacciono e mi rappresentano di più c’è Diesel per i suoi jeans, Ermenegildo Zegna per i suoi abiti, Tom Ford per la qualità e il taglio delle sue creazioni, John Varvatos per la grinta del suo stile. Amo portare anche gioielli maschili in argento e mi piacciono molto le creazioni di Claudio Calestani.
C’è qualche consiglio che daresti ai giovani attori?
Il mestiere dell’attore richiede impegno, dedizione e pazienza, moltissima pazienza. Negli anni ho visto molti colleghi partire entusiasti e poi lasciare perdere quasi subito, alle prime difficoltà. Tutti abbiamo dei momenti di sconforto e ricevere dei “no” non fa piacere a nessuno, ma per la natura imprevedibile di questo mestiere il consiglio che mi sento di dare è: “vince chi persevera!”.