Couture week spring 2022: rifugiamoci nello spazio

L’alta moda è sempre stata qualcosa che andava a braccetto con il concetto di irraggiungibile e di sogno. Quella parte che puoi solo sognare, a meno che tu non sia in una fascia di clientela molto ristretta. Al momento, la pandemia ancora in atto rende l’haute couture ancora più distante a causa del fatto che molti clienti non possono “toccare con mano” il prodotto a fine sfilata. Più in generale, l’epoca che stiamo vivendo ci fa ancor più spesso desiderare l’evasione, mentale e fisica, e questa couture week ne è una chiara manifestazione.
Lo spazio, quello fisico interstellare o quello immaginato dopo la morte, diventa fuga e rifugio per gli stilisti e i loro abiti. E così l’idea di sogno è completa.
SCHIAPARELLI
Con Daniel Roseberry, direttore creativo di Schiaparelli, l’alta moda diviene spesso legata a qualcosa di ultraterreno in senso religioso. E qui, con le stelle a fare da contorno, il risultato è garantito. A mettere i puntini sulle i sulla stravaganza tipica del marchio ci pensano i tagli degli abiti in stile anni ’50, il total black punteggiato di bianco e oro e una certa aura di oscurità.
CHRISTIAN DIOR
Non è affatto estranea Maria Grazia Chiuri al concetto generale di cosmo. Vediamo spesso le sue modelle perfettamente inserite in una sorta di eterei pepli che volgono a volte verso un mondo di fate incantato, a volte verso un passato ellenistico, e qui in un futuro degno della più elegante delle Leila mai viste prima.
FENDI
Kim Jones ha fatto il suo debutto nell’haute couture per Fendi, con una incredibile sfilata finalmente in presenza di pubblico. Roma è ancora una grande musa ispiratrice, ma stavolta Jones attinge a storie come Dune e Star Wars per creare il suo paradiso in terra in stile hollywoodiano. Così, l’antichità di Roma abbraccia il futurismo.
JEAN PAUL GAULTIER
Lo spazio immaginato da Glenn Martens è di tutt’altro tipo. Sensuale, agguerrito, a tratti ironico, perfettamente Gaultier. L’attenzione ai dettagli è palpabile assieme all’incredibile ricerca modellistica, come nella marinière trasformata in abito e decorata con punte di corallo la cui realizzazione, a quanto pare, ha fatto impazzire tutto il team fino all’ultimo minuto. Gli abiti semi trasparenti completamente drappeggiati sono esattamente ciò che ci fa volare su un altro pianeta.
VALENTINO
Pier Paolo Piccioli ci ha fatto volare oltre l’immaginazione, non solo quella interstellare ma quella del vero futuro. Un futuro in cui la moda abbraccia ogni tipo di taglia, etnia ed età. E’ un argomento molto caro a Piccioli già da tempo, che è riuscito ora ad inserire questo nuovo concetto di moda anche nell’haute couture. La couture, poi, essendo la rappresentazione del “fatto su misura”, sembra essere la branca della moda che più ha bisogno di uscire dallo schema della sfilata con un singolo modello di corpo.
all images courtesy of the brands. ON COVER from left: Fendi, Jean Paul Gaultier, Schiaparelli