Immergiamoci nei Gioielli di protezione sostenibili Tabayer

Come ormai abbiamo imparato durante questo anno e mezzo, la pandemia da Covid-19 ci ha bruscamente mostrato l’importanza di alcuni concetti. Tra questi, lo Spazio. E non solo lo spazio fisico – personale e comunitario – e quindi le difficoltà date dalle restrizioni. Ma anche e, soprattutto, il concetto di spazio nella nostra mente. Sono state moltissime le persone che hanno avuto problemi psicologici, a vari livelli, a causa della nuova situazione.

Per fortuna abbiamo anche visto come alcune personalità sono emerse positivamente. Studiando, creando, scoprendosi senza mai arrendersi. Sono anche nati alcuni nuovi brands interessanti, sulla scia del nuovo interesse globale verso la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. Vogliamo presentarvi quindi Tabayer, brands di gioielli sostenibile nato dall’idea della statunitense Nigora Tokhtabayeva, la cui collezione autunno/inverno è in dirittura d’arrivo.
Sull’account Instagram del brand possiamo leggere l’incipit “Oggetti di protezione oltre il possesso, radicati in pratiche etiche e sostenibili”. Una piccola e semplice presentazione che riesce a farci cogliere il senso di ciò che sarà. Nigora ha infatti creato – e non vediamo l’ora di vedere il risultato – una serie di accessori ispirandosi ai talismani di protezione.
Guardando poi le foto di presentazione che stanno uscendo man mano, durante questo mese, sull’account Instagram del brand, l’immaginazione cresce e riesce a volare lontano verso le linee future dei pezzi Tabayer.

Sappiamo che la collezione è stata interamente realizzata con materiali sostenibili e in modo etico: Oro Fairmined e diamanti certificati Kimberley. Per chi non lo sapesse, Fairmined è un’etichetta di garanzia che certifica che l’oro proviene da organizzazioni minerarie artigianali, su piccola scala e responsabili. Il Kimberley Process (KPCS), invece, è un accordo di certificazione che garantisce che i profitti ricavati dal commercio di diamanti non vengano usati per finanziare guerre civili.

Un mondo di oggetti nati dalla riflessione personale sull’umanità e la sua interiorità, dunque. Riflessione che è alla base anche della fotografa che ha collaborato alla realizzazione delle immagini di presentazione di Tabayer. Lina Scheynius, nata in Svezia e con base a Londra, è rappresentata da Galerie Tanja Wagner. Il suo realismo è crudo pur rimanendo in qualche modo sensibile, e il risultato ha un impatto strabiliante.
In questa storia (possiamo chiamarla così) Lina ha seguito alcune parole chiave per la realizzazione: “personale”, “intimo”, “femminile”, “ultraterreno”, “magico”. E non potremmo essere più d’accordo.

Il risultato è un mix di scatti a colori e in bianco e nero. Ritratti closeup, intimi dettagli, paesaggi nebbiosi misti a luci della città. La stessa fotografa ritrae sé stessa in uno scatto in cui vediamo le sue gambe e un cristallo protettivo. Il talismano è lievemente sorretto tra le caviglie, una luce tenue lo illumina. Ripartiamo quindi dal basso per ritrovare una luce che ci guidi nel cammino della vita. Stavolta – speriamo – prendendoci cura del nostro mondo e di noi stessi.
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Instagram: Tabayer