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In conversazione con Alexis Lynn: quando il cantautorato diventa l’espressione di tutto il tuo mondo

In conversazione con Alexis Lynn: quando il cantautorato diventa l’espressione di tutto il tuo mondo

Nell’ascoltare una delle canzoni dell’ultimo album di Alexis Lynn è impossibile non restare affascinati. Questa cantautrice di origini canadesi parla davvero in prima persona nei suoi testi, e non lascia nessun tema fuori dalla porta, per quanto difficile possa essere. Parlando di salute mentale, disordini alimentari, dipendenza da sostanze e bisessualità Alexis riesce a cogliere i problemi dei suoi ascoltatori. “Ho avuto esattamente questo problema e ho provato esattamente questo, ma non ho mai avuto le parole per dirlo”. E’ quello che le hanno detto spesso, ed è per questo che ama essere una cantautrice.

Quando hai deciso di diventare una cantante? C’è stato un qualche episodio che ha fatto scattare la luce in te?

Ricordo che cantavo sempre quando ero giovane. Ho implorato i miei genitori di inserirmi in lezioni di canto perché mi piaceva tanto, così l’hanno fatto e da lì ho continuato e alla fine ho iniziato a suonare il piano e scrivere canzoni a 16 anni. Ho sempre voluto fare la cantante, ma si è trasformato nel voler essere un’artista quando ho iniziato a scrivere.

Ci sono degli artisti in particolare che ammiri e che ti ispirano? Sia riguardo il loro sound che lo stile narrativo.

Amy Winehouse è uno dei miei idoli. Era un’artista così iconica. Il suo stile narrativo e la sua scrittura hanno davvero ispirato il modo in cui scrivo e racconto le mie storie. Ho sempre ammirato il modo in cui ha dipinto immagini così viscerali attraverso queste storie crude e oneste, quindi mi sforzo di emularla. Altri scrittori che ammiro includono Julia Michaels, Benny Blanco, Tayla Park e molti altri. Per quanto riguarda il suono, direi che Ariana Grande ha avuto molta influenza sulla musica pop in generale, ma sicuramente anche nella mia musica.

Nelle tue canzoni parli di esperienze autentiche e vissute in prima persona, senza filtri. Quali sono le sfide quotidiane che hai dovuto affrontare nel raccontarti in modo così vero? oppure è venuto tutto in modo naturale?

All’inizio è stata sicuramente una sfida scrivere in modo così vulnerabile, per me era spaventoso essere così onesta nelle mie canzoni. È stato anche snervante iniziare a scrivere le parti di co-writing perché non sei solo vulnerabile con te stesso, ma con le altre persone nella stanza. Sono così felice di averlo superato perché è una delle mie parti preferite del processo ora.

I temi che hai affrontato riguardano anche la bisessualità e la salute mentale. Se potessi tornare indietro nel tempo e parlare alla te più giovane, cosa le diresti?

Le direi che è abbastanza, punto. È degna e valida, e va bene lottare, ma è sufficiente indipendentemente dall’opinione di qualcun altro.

Conoscere il proprio valore e a non accontentarsi mai, questo è un tuo motto. Ed è un motto molto coraggioso che fa subito capire il tipo di persona con cui stiamo parlando. Che consigli daresti a persone che hanno affrontato problemi simili ai tuoi?

Direi che sto ancora imparando e crescendo in questo, ma riflettere sul fatto che il tuo valore non arriva da nessuno o da nessuna cosa è stato davvero importante nel mio viaggio.

Non hai solamente scritto le tue canzoni. Ti sei occupata un po’ di tutto, della progettazione delle copertine degli album al montaggio di video musicali. La verità è che spesso chi nasce con una vena artistica non riesce ad essere incasellato in modo così definito. Cosa ne pensi?

Penso che ci sia sicuramente del vero in questo! Ho sempre amato tutte le forme d’arte ed è stato un mezzo espressivo davvero divertente per me immergere le dita dei piedi in tutte le diverse sfaccettature del processo creativo. Personalmente mi piace molto anche l’aspetto visivo dell’industria musicale, quindi è qualcosa in cui mi sono divertita molto a dare una mano. Penso che sia vero che la maggior parte dei creativi non è davvero bloccata con un solo mezzo di espressione.

Quali sono stati i tuoi momenti migliori durante la produzione della tua musica, finora?

Non credo di poterne scegliere solo uno, ma il processo di creazione di quest’ultimo album è stato sicuramente un grande momento clou per me. È stato diverso da qualsiasi cosa avessi mai fatto in così tanti modi, dalla scrittura e registrazione durante la pandemia, dalla creazione di un tema davvero coerente per il progetto, alla scrittura di trattamenti video, ecc. È stato sicuramente uno dei miei progetti preferiti.

Hai qualche progetto futuro (di vita o lavorativo) di cui vuoi darci anticipazione?

Ho un nuovo singolo “Something To Prove” in uscita molto presto! E sicuramente più musica per il nuovo anno.

 

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