Intervista esclusiva con la super attrice Renika Williams

Renika Williams ha sempre saputo di voler contribuire nel raccontare storie, e proprio per questo il suo percorso nella recitazione inizia molto presto, portandola poi a raggiungere traguardi sempre più grandi, come nel caso della serie “The Sex Lives Of College Girls” o “New Amsterdam”. L’artista è impegnata nella sensibilizzazione sull’anemia falciforme, una malattia genetica dei globuli rossi che colpisce soprattutto la popolazione afroamericana.

Il tuo percorso nella recitazione inizia a 12 anni, ma si concretizza con il conseguimento di un BFA presso la Wright State University. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo?
Sono sempre stata attratta dal mondo della narrazione. C’è qualcosa che mi ha sempre affascinato nel leggere o guardare il viaggio della vita di qualcuno e il suo svolgimento. Sapevo di voler contribuire a dare vita alle storie.
Interpreti il ruolo di Willow nella serie comico-drammatica “The Sex Lives Of College Girls”, diretta da Mindy Kaling per HBO Max. Come sei arrivata a ottenere questo ruolo e cosa ricordi del momento in cui ti hanno scelta?
La mia manager è stata una parte importante di quel momento per me. È grazie a lei che ho avuto l’opportunità di fare il provino. In quel momento, quando mi ha chiamato e me l’ha detto, qualcosa nel mio spirito sapeva già che l’avevo spuntata. Ho fatto un’audizione iniziale, un richiamo e una lettura della chimica con Alyah Chanelle Scott, che interpreta Whitney Chase, e qualcosa nel profondo mi ha detto che era mio. Così, quando ho ricevuto la chiamata, ero molto calma. Non ho urlato fino a qualche giorno dopo.
In cosa senti più vicino il personaggio di Willow?
Io e Willow tendiamo a offrire parole di saggezza ai nostri amici in situazioni difficili. Spesso siamo la voce della ragione, anche se ne esce un po’ disordinata.
Prima di arrivare alla tv e al cinema, hai avuto diverse esperienze nel mondo del teatro. Quali sono vantaggi e svantaggi di questi due settori strettamente connessi ma pur sempre separati?
Ciò che amo del teatro è che si vive un’esperienza unica nella vita sul palcoscenico e con quegli specifici spettatori quella sera. Non potrà mai più accadere nello stesso identico modo. È questo che è così speciale del teatro. Per la televisione e il cinema è decisamente diverso lavorare con la telecamera e senza pubblico nel momento in cui si recita. A volte non sono sicura che la mia battuta arrivi a destinazione perché sul set deve esserci silenzio. Tuttavia, ciò che amo della TV e del cinema è che la storia raggiunge molte più persone.

Sei impegnata nella sensibilizzazione sull’anemia falciforme. Ci spieghi in cosa consiste e perché ti è così a cuore?
L’anemia falciforme è una malattia genetica dei globuli rossi che colpisce soprattutto gli afroamericani. Le persone affette da anemia falciforme soffrono di dolori frequenti, a volte quotidiani. Io, purtroppo, ho perso uno dei miei amici più cari a causa dell’anemia falciforme ed è stato sicuramente il momento più difficile della mia vita. Mi occupo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa patologia perché spero che più persone ne verranno a conoscenza, più progressi potranno essere fatti con i farmaci, le cure e gli strumenti per vivere una vita sana con questa patologia. Nessuno dovrebbe perdere una persona cara a causa dell’anemia falciforme.
Quando ripensi al percorso fatto fino ad oggi, cosa ti rende più orgogliosa?
Attualmente sono molto orgogliosa del mio lavoro in New Amsterdam della NBC. Ero così entusiasta di condividere con il mondo che posso fare di più che essere divertente!
Nel tempo libero ti dedichi a molte attività, tra cui lo yoga, il ciclismo e la lettura. Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Attualmente sto rileggendo uno dei miei libri preferiti, SULA, della grande Toni Morrison.
Cosa ti auguri per il futuro?
Prego per una carriera fruttuosa e piena di lavoro significativo e d’impatto.