Milan fashion week fall 2022: venti di guerra spengono l’entusiasmo

Abbiamo pensato che i due anni pandemici ci hanno logorato, hanno modificato i nostri interessi e priorità e, a volte, reso difficile seguire gli eventi mondani e modaioli con la leggerezza nel cuore. Siamo stati felici di vedere un grande ritorno alle passerelle in presenza, un nuovo fermento per la situazione in miglioramento (anche grazie ai vaccini). Purtroppo sembra proprio che questi anni non possano scorrere in modo tranquillo, e così la fashion week Milanese è iniziata – e prosegue – con venti di guerra. Giorgio Armani, che come sempre è una delle prime voci in ambito culturale, ha deciso di far sfilare la sua collezione senza musica. Un silenzio rispettoso verso la situazione Ucraina.
Non siamo qui nel luogo appropriato in cui fare reportage di battaglie o parlare di torti o ragioni. Ma le riviste di moda non possono parlare esclusivamente di abiti. La moda, come l’arte o il design o altro, è sempre influenzata dalla situazione storica che viviamo. Nessun designer progetta una collezione senza stimoli, e dunque di sicuro vedremo nel prossimo futuro come questa orribile novità si verserà nelle menti dei creativi. Per il momento, ciò che abbiamo visto e commentiamo è il risultato della pandemia.
Tutto ciò che possiamo dire è che di sicuro il mondo starebbe meglio se – tutti – i grandi leader la smettessero con la loro smania di piazzare la propria bandierina un metro più avanti degli altri.
Come abbiamo visto nella London Fashion Week, c’è una specie di grande divisione tra i designers e quello che si aspettano dal prossimo futuro. Alcuni brands hanno continuato – o iniziato – il loro percorso di minimalizzazione pensando a look essenzialmente da giorno, portabili e senza tempo, sia per tagli che per colori.
I dettagli sportivi sono ovunque e più o meno evidenti: mixati a elegantissimi completi come le sneakers di Armani, i lunghi abiti trapuntati by Max Mara o il magnifico piumino oversize rivestito in maglia di Tod’s.
Il post pandemia pensato da Alberta Ferretti sarà un futuro molto diverso da quello che conosciamo per il brand. La designer è sicuramente in quella fascia di stilisti che pensano che ora abbiamo molto più bisogno di capi pratici rispetto ai lunghi vestiti da sera. E se questo pensiero è in qualche modo una realtà da sempre, esistono ed esistevano brand come Alberta che erano conosciuti soprattutto per la loro parte glamour, imperdibili eventi e parties. Chiaramente, a livello sartoriale le versioni “da giorno” sono qui estremamente raffinate, tra tagli e tessuti.
C’è una predominanza di argento e velluto che rende ogni look ricchissimo, abbinati a fantastiche eco pellicce. Non proprio un cambio d bandiera, quindi, ma un giusto adattarsi ai cambiamenti che la designer ha notato nella sua clientela. Sul finale ritroviamo qualche abito da sera che meglio ci ricorda il brand che stiamo guardando
L’altro lato della medaglia guarda ad un futuristico ritorno di parties ed eccentricità. La parola d’ordine è farsi notare, senza se e senza ma. Via libera quindi a colori sgargianti, altissime spalline, sexy abiti cut out, tessuti metallizzati e nuove dimensioni. Un po’ di sano egocentrismo, e se proprio non ci sarà occasione di gala con abito scintillante, lasciateci almeno evadere in situazioni differenti. come quelle sportive. C’è una gran quantità, infatti, di piumini e tessuti tecnici rivisitati e inseriti in contesti a contrasto, come gli impalpabili abiti di Prada o le atmosfere etniche di Dsquared2.
Altissimo ritorno dello stile di Roberto Cavalli. Guardando scorrere i look di questa collezione sembra di essere tornati negli anni ’90-2000. Abiti da sera con tagli e stampe incredibili e grande sensualità.
Sensualità e forza di spirito sono due aggettivi sempre presenti per Dolce & Gabbana e Versace. I designers parlano ai giovani e al Metaverso, con le loro donne avatar alla conquista del mondo reale in mega eco pellicce con colori accesi e occhiali da sole futuristici. Dettagli athleisure sono mixati a gonne a tubino o sandali da sera.
Trussardi è sotto la nuova direzione creativa di Benjamin A. Huseby e Serhat Işıkci, che ci danno una versione oscura di Matrix in toni più spenti, con spacchi vertiginosi, cappucci e alti (o altissimi) stivali in pelle.
Sportmax esplora il corpo della donna con audaci costruzioni sartoriali a clessidra, in contrasto ai tagli rigorosi dei capispalla.
Opulenza e surrealismo hanno sempre fatto parte di Jeremy Scott in Moschino, e anche questa collezione autunno/inverno 2022/’23 non è da meno.
all images courtesy of the brands. ON COVER from left: Roberto Cavalli, Fendi, Etro