Paris fashion week fall 2022: sensibilità, sensualità e sostenibilità

Si è conclusa la settimana della moda parigina, e con essa il lungo ed emozionante periodo che va da gennaio ad ora, in cui scopriamo tutte le future collezioni.
Come è successo a Milano, anche a Parigi l’aria tesa della guerra si è riversata su tutti gli eventi in programma, generando statements più o meno appassionati.
Senz’altro la presentazione della sfilata di Balenciaga, interamente dedicata ai profughi che stanno fuggendo dall’Ucraina, è stata la più imponente in fatto di visibilità.
Il designer stesso della maison, Demnia Gvasalia, fuggì dalla Georgia con la sua famiglia quando aveva 12 anni. Essendo lui stesso un rifugiato ed avendo vissuto sulla sua pelle l’esperienza non ha potuto esimersi dal creare qualcosa ad hoc per far riflettere un po’. La sua sfilata sotto una finta neve era già prevista, e doveva essere dedicata ai cambiamenti climatici ma dato il momento storico Balenciaga ha preferito mostrare anche altro. I modelli sfilano sotto le intemperie, non solo neve ma vento e gelo, camminano a fatica e portano i loro averi in delle buste di plastica.
Sicuramente un’immagine di difficile digestione per chi assiste allo show, persone molto lontane da queste problematiche non solo a livello territoriale. Lo show è anche stato criticato da alcuni, per il contrasto stridente di un brand che vende beni di lusso e che sembra sfruttare l’immagine della guerra per far parlare di sé. Ma, onestamente, conoscendo la storia di Demnia questa opzione ci pare totalmente fuori questione. Il designer stesso ha dichiarato che “la moda, al momento, non ha nessuna importanza; le collezioni non significano niente e possono solo essere usate come messaggio”. Un bel messaggio, ci pare, ovvero quello di non dimenticarci di chi sta soffrendo e fuggendo senza alcuna colpa, tranne quella di vivere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Su questa scia di pensiero non possiamo che guardare tutto il resto delle collezioni con uno spirito più moderato e meno entusiasta (anche se Balenciaga ha sfilato a fashion week più che inoltrata).
Anche Pier Paolo Piccioli per Valentino è stato estremo, a suo modo, presentandoci un futuro fall winter all’insegna dell’amore, un concetto di cui c’è davvero molto bisogno. L’intera sfilata mostra una situazione mono colore in fucsia, intervallata da pochi punti di nero pieno. A quanto pare, Piccioli ha lavorato con Pantone per creare il suo personale rosa, pieno e acceso, il Pink PP. Dobbiamo forse dimenticare il tanto famoso “rosso Valentino?”
Sensualità con eleganza è una delle parti chiave dei prossimi trend. Capostipite non può che essere Saint Laurent, con i suoi tacchi incredibili e le sue pellicce ecologiche super realistiche, indossate a pelle (cosa possiamo immaginare di più sexy?). Ritroviamo anche in Lanvin questo mood con velluto, spacchi vertiginosi e trasparenze.
Più giovani nella loro sensualità troviamo brands come Balmain, Isabel Marant, Hermès. Ricchi di mini abiti o shorts cortissimi abbinati a stivali alti sulla coscia, pelle e tessuti trasparenti in giochi di contrasto.
Tornando alle pellicce ecologiche, la sostenibilità è di sicuro un altro (finalmente) irrinunciabile topic. Maglioni e gonne in cashmere riciclato per Chloé, denim riciclato per Acne Studios, una nuova borsa Monogram di Stella McCartney fatta di scarti d’uva di aziende vinicole Italiane, oltre ovviamente al resto della collezione che, con Stella, è sempre improntata su sostenibilità e veganesimo.
In tema di innovazione nei tessuti è da citare Maria Grazia Chiuri per Dior che, con una collaborazione con D-Air Lab, ha creato delle Bar Jacket che hanno uno speciale sistema di regolazione della temperatura corporea.
all images courtesy of the brands. ON COVER from left: Stella McCartney, YSL, Acne Studios