PFW Fall 2021: Marine Serre

Per presentare la sua collezione autunnale, Marine Serre ha deciso di lanciare un sito web temporaneo dedicato dove Core è il titolo dato alla collezione. Il sito non è semplicemente una presentazione “superficiale”, nel senso che non si limita ad esporre vestiti e outfit ma, con un approccio molto intimo, entra nel dettaglio e presenta al pubblico ciò che c’è dietro la collezione. Questo, di per sé, non è un’assoluta novità: molti designer vogliono svelare (anche solo in parte) al pubblico il dietro le quinte. Ciò che stupisce però in Serre è la delicatezza con cui avviene il processo, che va a fondo e espone l’intimità della designer. In realtà sarebbe meglio parlare al plurale perché le collezioni, si sa, sono un risultato comune, fatto di più persone. La famiglia, gli amici e la cerchia creativa che gravita intorno a Marine Serre è stata infatti esaltata nella presentazione. Core, nucleo.
Il nucleo di un brand è anche la sua filosofia, e di conseguenza la sua estetica. Marine Serre è tra i designer emergenti più riconoscibili perché per lei, come ha sottolineato più volte, conoscere sé stessi e la propria identità è essenziale. Questo è un po’ anche il riassunto, in parole spicciole, della moda del futuro. Se è vero che ci stiamo allontanando, ogni stagione un po’ più, dai trend, allora è anche vero che l’identità di un brand deve essere estremamente forte per non cambiare – o meglio, per farlo pur rimanendo fedele a sé stessa.

Marine Serre ha quindi proposto una collezione che unisce le caratteristiche salienti del brand (nei suoi primi tre anni di vita) e le aggiusta per il futuro. Niente della sua estetica è passata di moda infatti, tutto è estremamente contemporaneo, cool. Lo stesso processo di “riciclo creativo” è avvenuto anche a livello pratico. Parte del denim e della seta, per esempio, sono stati riciclati da collezioni e scarti passati. E’ possibile conoscere il retroscena di tutto il processo visitando il sito web e cliccando sul materiale di interesse, che vi porterà direttamente ad un mini documentario esplicativo.
Cover image courtesy: Marine Serre