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Preoccupanti i tassi di disoccupazione post pandemia

Preoccupanti i tassi di disoccupazione post pandemia

Tassi di disoccupazione copertina 1

I tassi di disoccupazione aumentano a seguito della crisi da coronavirus. La pandemia sta mettendo a repentaglio tantissimi posti di lavoro in Italia e nel resto del mondo. La situazione richiede l’intervento dei governi, che devono garantire una lenta ma solida ripresa.

Come specificato in un’audizione alla Commissione Lavoro del Senato dal presidente dell’Anpal Mimmo Parisi, si stima una riduzione di 500.000 posti di lavoro (ci sono già 274 mila occupati in meno rispetto a marzo). La conseguenza sarà una perdita dell’8% del PIL, con un recupero del 4,7/% nel 2021. Un ritorno ai livelli di occupazione pre-crisi si avrà secondo i calcoli solo nel 2023. 

Parisi ha infatti dichiarato che: “[…] Sulla scorta dei dati del DEF, si può stimare che la ripresa dell’anno successivo permetterà un recupero solo parziale dell’occupazione, con un saldo negativo pari a 260 mila posti di lavoro alla fine del 2021.”

courtesy of Fashion Network

In questi ultimi giorni abbiamo visto come molti marchi di moda hanno dovuto chiudere alcuni dei loro negozi e attività, è il caso di Diane von Fürstenberg nel Regno Unito. Tali chiusure gravano ovviamente sulle spalle dei dipendenti, che rischiano la perdita permanente del posto di lavoro.

In questo scenario, il famoso brand di calzature Clarks ha avviato una serie di licenziamenti. Vittime di tale provvedimento sono circa 160 dipendenti, di cui 108 facenti parte solo del personale nel Somerset, nel Regno Unito. L’azienda però si sta muovendo per supportare i dipendenti licenziati in questo periodo delicato, aiutandoli a cercare un altro impiego. Tale provvedimento si colloca in un disegno più ampio del nuovo piano strategico denominato “Made to Last”. In questo programma figurava anche la scelta di chiudere alcuni negozi sul territorio. 

courtesy of Clarks

L’altro lato della bilancia che fa da contrappeso a questi licenziamenti è l’attenzione verso i canali social e l’e-commerce. Il fronte digitale infatti, è diventato ad oggi un potente strumento per alleviare la crisi di molti marchi. 

I tassi di disoccupazione negli Stati Uniti purtroppo non sono rassicuranti. In un articolo del New York Times, infatti, si leggono alcuni dati preoccupanti sul tasso di disoccupazione registrato in questi ultimi mesi. Secondo le stime di ADP, azienda che si occupa dell’assegnazione buste paga, il settore privato ha perso circa 22 milioni di posti di lavoro solo ad aprile. Il tasso di disoccupazione del mese di aprile potrebbe arrivare al 15%. Si tratta di un dato che è di gran lunga peggiore della situazione durante la Grande Depressione. Il retail è uno dei settori più colpiti proprio a causa della chiusura degli store o delle dichiarazioni di bancarotta. 

Resta da vedere quanti di questi posti di lavoro riprenderanno l’attività una volta terminata l’emergenza sanitaria e quanti invece saranno definitivamente persi. 

Crediti immagine copertina: europatoday.it

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