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Intervista alla designer emergente Xin Min

Intervista alla designer emergente Xin Min

Abbiamo avuto l’occasione di parlare con un’artista emergente e interessante legata al mondo del design, Xin Min. Nata e cresciuta in Cina nello Zhejiang, si è poi trasferita negli Stati Uniti per motivi di studio. Ne ha ricavato una fantastica multiculturalità, che dà ai suoi progetti quel tocco in più che li rende unici. Vincitrice del concorso K-design del 2020, è una ragazza con molti interessi artistici e gentilezza di spirito, a cui auguriamo un brillante (e meritato) futuro successo.

Sei un’artista poliedrica. Il tuo lavoro spazia in vari settori del design, dalla progettazione alla realizzazione vera e propria. Fino a poco tempo fa in tutti i settori lavorativi, ma soprattutto in campo artistico, c’era questa idea di base per cui un artista dovesse essere inquadrato in un particolare settore. Addirittura in una sezione di un certo settore. Se fai il fotografo di moda non puoi fare paesaggi, se ti occupi di progettazione 3d non puoi stare nel ramo manuale etc. La verità è che spesso chi nasce con una vena artistica non riesce ad essere incasellato in modo così definito. Cosa ne pensi?

Ci sono molte persone che credono che se tu sei un fotografo sai fare tutti i generi fotografici. Lo stesso vale anche per il design del prodotto. In effetti questo tipo di crossover è in realtà abbastanza comune nel mondo dell’arte. Ad esempio Woody Allen è un regista, scrittore, attore, comico e musicista americano. Anche se ha molte identità diverse ha ottenuto risultati notevoli in vari campi. Certo, bisogna essere bravi per riuscire a spaziare in settori diversi, andando oltre i confini. Per chi ci riesce ci sono poi positivi effetti inaspettati.

C’è un aspetto particolare delle tue varie passioni, però, che preferiresti portare avanti rispetto ad altri? Oppure ti piace l’idea di continuare ad occuparti di varie cose?

E’ vero, mi piacciono settori diversi come la fotografia, la porcellana e il design del prodotto. Il design del prodotto è però un vasto campo che copre molte cose. Se dovessi definire il settore in particolare che preferirei porta avanti direi che è quello, perché è il settore più vicino alla nostra vita di tutti i giorni.

Vediamo che ti occupi anche di set design per editoriali moda. E’ un aspetto del team che è spesso sottovalutato, purtroppo. Chi come me e te ha studiato arte e/o architettura sa invece quanto sia importante per la riuscita di una buona foto. Se dovessi descrivere il lavoro di set designer a chi non lo conosce, come gli spiegheresti quanto è importante?

Il set design crea atmosfera per la scena delle riprese, è anche una parte importante. Il successo di una campagna o di un editoriale non riguarda solo il buon fotografo o un modello famoso. È necessario produrre un design esclusivo, in base alle esigenze di marketing, della location e delle possibilità che si hanno.

Sei andata a vivere e studiare negli Stati Uniti dalla Cina dove sei cresciuta. Credo sia innegabile che le migliori creazioni dell’uomo nascono dagli scambi culturali che arricchiscono l’anima. Come descriveresti il tuo rapporto con due culture così diverse?

Ci sono molti aspetti delle differenze culturali tra Cina e Stati Uniti. In termini di arte, i metodi di espressione artistica della Cina sono relativamente riservati, mentre l’espressione artistica americana è aperta ed estroversa. Entrambe le culture sono uniche. Hanno portato nella mia vita esperienze e sentimenti diversi, che penso mi hanno arricchita.

Senz’altro la cultura tradizionale Cinese deve essere di grande ispirazione nella creazione dei tuoi progetti. C’è altro, personaggi o luoghi, che ti aiutano in questo?

Sono nata nello Zhejiang, in Cina. È una piccola città vicino al fiume Changjiang, ma in essa ci sono grandi aspetti culturali e nozioni che hanno avuto un impatto diretto sulla mia vita. L’architettura e la cultura urbana mi hanno influenzato molto. Ci sono molte città antiche vicino a casa mia e ci sono molti letterati e pittori. Mi sono sentita vicino all’arte sin da quando ero bambina. Nel mio design si possono infatti notare molte curve, che prendono spunto dall’acqua del fiume ed evocano una sensazione morbida, calda e gentile.

Sappiamo che hai partecipato al concorso K-design del 2020 e ne sei uscita vincitrice. Puoi parlarci del tuo lavoro vincente? Com’è stato partecipare alle gare?

L’idea di questo design si ispira alla vita di tutti i giorni. Questa vita in cui tutti hanno fretta. E’ una corsa per realizzare qualcosa, una corsa per superare una scadenza prestabilita, una corsa per raggiungere un obiettivo, tra gli altri aspetti. Pertanto, sono dell’opinione che in questa società frenetica tutti siano “sensibili” al tempo. Uso la parola sensibile perché la maggior parte delle persone, oggigiorno e specialmente nelle grandi città, usa i secondi per calcolare l’utilizzo del tempo. Ciò aumenta la pressione dello spirito e le persone è come se rimanessero intrappolate in una gabbia del tempo.

Comunque la parola efficienza è sempre stata importante per tutti i tipi di persone. Indipendentemente dal settore in cui operi, questa parola potrebbe essere la più ascoltata in azienda. In metropolitana, sull’autobus, vedrai sempre qualcuno sfogliare documenti con una mano e fare colazione con l’altra. Perché? Poiché vogliono massimizzare il loro utilizzo del tempo, quindi sembrano avere fretta di svolgere entrambe le attività contemporaneamente. Controllano spesso l’orario sul telefono per vedere quanto tempo è passato. Vogliono usare il tempo frammentato per realizzare più cose, ma si ignorano tra loro. Essere in uno stato di tensione mentale per un lungo periodo può portare a stanchezza, poi ansia e persino depressione. Questi problemi mentali non sono rari ormai.

Non c’è una scala temporale chiara su questo orologio, nessuna lancetta precisa, solo tre archi per rappresentarlo in modo che le persone non dividano più il tempo per secondi. La morale è: Concentrati maggiormente su te stesso o sulle cose stesse, e non produrrai ansia e pressione mentale a causa del conteggio del tempo.

Siamo rimasti particolarmente colpiti dallo sgabello Jellyfish. Puoi descrivere il processo, dal concept al prodotto finale? Qual è la tua parte preferita del processo di creazione?

Ispirato allo stile moderno minimalista, lo sgabello Jellyfish comprende quindici pezzi di ritagli delicati che una persona può assemblare in pochi minuti senza attrezzi. Non vengono utilizzati colla e chiodi. Bisogna solamente incastrare i pezzi nel foro/sezione richiesto. Nonostante l’aspetto innovativo, ho assicurato che la stabilità e la fermezza della sedia siano sufficienti per sostenere il peso umano. La sua forma unica lo rende adatto ad essere inserito in qualsiasi ambiente di vita. Lo sgabello medusa rappresenta l’estetica moderna pur rimanendo connesso con la natura.

Durante la realizzazione ho iniziato con uno schizzo approssimativo, quindi ho utilizzato il software di modellazione 3D per perfezionare i dettagli. La parte più interessante è stata portare il file 3D al CNC e realizzare il prodotto finale. La mia parte preferita del processo è stata tagliare il legno nella dimensione necessaria. È stato davvero sorprendente.

Hai qualche progetto futuro (di vita o lavorativo) di cui vuoi darci anticipazione?

Voglio creare il mio marchio in futuro. Un marchio che rappresenti la cultura cinese e la completi con il concetto di modernismo. Attraverso questi miei due mondi spero di diventare tra i migliori designer che promuovono la cultura e l’estetica cinese, affinché il mondo possa comprenderla e apprezzarla. Spero di gestire e ispirare gli artisti emergenti attraverso i miei lavori di design. Non voglio costruire un impero imprenditoriale esclusivamente a scopo di lucro, ma per incoraggiare altri designer emergenti.

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